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Dobbiamo difendere le nostre zanzare

6 Agosto 2011 Nessun commento

Il sindaco di Cittadella e parlamentare della Lega Nord on. Massimo Bitonci ha emesso un’ordinanza per vietare i Kebab nel suo comune: «non sono alimenti che fanno parte della nostra tradizione e della nostra identità». Vietato aprire locali sia nel centro storico che nelle frazioni. (vedi articolo su Il Mattindo di Padova)

Giusto, giusto, giusto!!!

Ma questo dev’essere solo l’inizio. Bisogna vietare anche l’uso del pomodoro, frutto plurisperme dal caratteristico colore rosso. La data del suo arrivo in Europa è il 1540 quando lo spagnolo Hernán Cortés rientrò in patria e ne portò gli esemplari e basta aprire un banale ricettario per rendersi conto di come abbia invaso le cucina nostrana. E ciò deve valere anche per tutti gli altri prodotti un tempo sconosciuti come il mais, il cacao, i peperoni, le zucche, le patate e i fagioli, in uso dalle popolazioni native americane e importati dagli spagnoli. Basta. Devono essere vietati. Dobbiamo bandire il loro consumo e ci devono essere multe salate per chiunque li detenga illegalmente.

Vanno vietate la mozzarella e con essa tutte le pizzerie “La Bella Napoli” aperte da qualche meridionale in odore di camorra. Ciò deve avvenire a meno che non si scopra (1) che la pizza altro non è che una focaccia, tipico prodotto della pedemontana veneta. In tal caso il locale pizzeria dovrà mutare denominazione da “La Bella Napoli” in “La Bella Montanara”.

Ovviamente ogni sacrosanta norma volta a vietare il Kebab va estesa anche ai famigerati McDonalds, anch’essi espressione di altra cultura e rappresentanti di uno stile alimentare assolutamnte erstraneo alla nostra tradizione culinaria.

Dalla lista nera, sia ben chiaro, non deve mancare neppure l’arrogante piadina, di origine bolscevico-romaglola. Anche per la sua distribuzione non vengono garantite le più comuni norme igieniche, oltre al fatto ovvio – ma non per questo di poco conto – della sua origine subveneta.

Ma se anche riuscissimo nella nobile impresa di far sloggiare dalle nostre terre oltre al Kebab anche il pomodoro, il mais, le melanzane, la mozzarella, gli hamburger e l’odiosa piadina, non potremmo ancora dirci liberi. Il vero male, la vera invasione, il simbolo del venir meno della nostra cultura e delle nostre tradizioni è la zanzara tigre.

Questa è la bataglia di civiltà. Questo è la guerra da combattere. E noi chiediamo al Sindaco e Onorevole Massimo Bitonci di farsi paladino di questa santa crociata. La zanzara tigre va vietata e bandita dalle nostre terre.

Una volta, quando c’erano solo le zanzare nostrane si stava meglio. Il ciclo delle cose era rispettato. Ci si divideva lo spazio della giornata: a noi le ore di sole a loro la notte; nel rispetto delle più banali leggi della natura. Queste zanzare così dette “tigre”, al contrario, si fanno beffa non solo delle leggi naturali, ma anche del buon senso che le vuole insetti notturni. E poi, se è vero che anche le zanzre nostrane pungevano, va ricordato che le loro puntore facevano parte del ciclo dell’estate. Qui invece si sta mettendo in gioco la nostra stessa identità; quelle che erano le nostre tradizioni: la zanzara nelle sere d’estate è un prodotto tipico che va tutelato. Una tradizione lasciataci dai nostri padri che non va dispersa.

Ma queste nuove zanzare non hanno rispetto di niente. Delinquono aggredendo in pieno giorno donne e bambini nell’indifferenza totale delle istituzioni. Quelle che un tempo erano le pozze d’acqua stagnante dove deponevano le zanzare nostrane, ora sono diventate bassifondi albergati da queste nuove venute; e il risultato è che per le nostre zanzare non ci sono più pozzanghere e stagni dove crescere le loro larvette.

Dove andremo a finire di questo passo?

C’è solo una cosa da fare. Vietare i nostri territori alle zanzare tigre. Noi non siamo contro la biodiversità, ma bisogna rispettare la storia. Le zanzare che servono devono poter entrare, quelle che non servono restino nel loro habitat. Non dobbiamo lasciare che ci invadano. Non possiamo permettere che si prendano tutte le pozzanghere. Le pozzanghere devono andare prima alle zanzare nostrane, e poi, se ne avanzano, a quelle straniere.

Un’ultima cosa: probabilmente qualche cattocomunista ci accuserà di zanzarrismo e di tigrofobia. Ma noi non abbiamo paura di queste menzogne; perché noi stiamo in mezzo al popolo, noi ascoltiamo i bisogni e diamo risposte alla nostra gente.

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(1) Il Comune di CIttadella potrebbe farsi carico di commissionare una ricerca al fine di dimostrare l’originalità padana della pizza e smentire così il volgare pensiero che la crede nata sotto il Vesuvio.