Varie

15 Luglio 2009 Print This Page Print This Page Condividi Lascia un commento Vai ai commenti

Agostino di Ippona

«La speranza ha due bellissimi figli: l’indignazione e il coraggio. L’ indignazione per le cose che non vanno. Il coraggio per cercare di cambiarle»

Lorenzo Milani

«Avere il coraggio di dire a giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo ne davanti agli uomini ne davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto» Lettera ai giudici

«[…] un giorno che s’era intasato un gabinetto del seminario e c’era due servitori a rimediare, sentii per caso il discorso del più giovane di loro: “I signori bisogna servirli tutti: da cima… fino in fondo”. Un mio compagno che è nato ricco ed è entrato in seminario tutto gonfio di pio orgoglio di starsi facendo povero coi poveri, restò come pugnalato da questa frase. E sì che a quei giorni in seminario, si pativa letteralmente la fame né v’era riscaldamento di sorta. Ma la povertà dei poveri non si misura a pane, a casa, a caldo. Si misura sul grado di cultura e sulla funzione sociale. Noi nelle nostre camerette, con le mani paonazze dai geloni, i piedi tutto un ghiacciolo e lo stomaco contratto dalla fame, noi eravamo davanti a un libro. Lui il giovane servitore era dinanzi a un gabinetto intasato» Esperienze pastorali

A proposito dell’insufficiente livello di istruzione civile che diviene preliminare all’insegnamento religioso. «Se così non fosse, certe cose basterebbe dirle una volta, ognuno le intenderebbe e incongruenze così clamorose non sarebbero più il nostro pane quotidiano. Ma ci si trova continuamente dinanzi a persone che non ragionano, non per cattiveria, ma per deficienza di quel minimo di strumentario tecnico (cognizioni, struttura mentale e dialettica comuni) senza del quale non è possibile sostenere un dialogo. Per queste persone l’incoerenza è malattia inevitabile» Esperienze pastorali

F.W. Nietzsche

«Il problema che io pongo qui non riguarda il posto che l’umanità deve prendere nella serie successiva degli esseri (- l’uomo è una fine -): bensì quale tipo umano deve essere allevato, deve essere voluto, in quanto tipo di superiore valore, più degno di vivere, più certo d’avvenire. […] L’umanità non presenta una evoluzione verso qualcosa di migliore o di più forte o di più elevato nel modo in cui oggi questo viene creduto. Il «progresso» è semplicemente un’idea moderna, cioè un’idea falsa. L’europeo di oggi resta, nel suo valore, profondamente al di sotto dell’europeo del Rinascimento; la prosecuzione di uno sviluppo non è assolutamente, per qualsivoglia necessità, evoluzione, potenziamento, consolidamento» L’Anticristo, maledizione del Cristianesimo

«No. La vita non mi ha disilluso. Di anno in anno la trovo sempre più ricca, più desiderabile e più misteriosa – da quel giorno in cui venne a me il grande liberatore, quel pensiero che la vita potrebbe essere un esperimento di chi è vòlto alla conoscenza –  e non un dovere, non una fatalità, non una fede. […] La vita come mezzo di conoscenza. Con questo principio nel cuore si può non soltanto valorosamente, ma anche gioiosamente vivere e gioiosamente ridere.» La gaia scienza (1882)

Karl R. Popper

«Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l’unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere» Conoscenza oggettiva: un punto di vista evoluzionistico

Lorenzo Accame

«Se il fatto di essere dotati di ragione ci porta ad essere più infelici di un animale, vuol dire che la stiamo usando male.

[…] Saper tenere la certezza del proprio vivere là dove si è prodotta, e non dove la si è supposta» Lezioni di filosofia (2001)

  1. antonio
    10 Gennaio 2014 a 2:02 | #1

    “leggi Montaigne, che ti diverti” mi disse quel giorno Accame Lorenzo..

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